Ieri si è svolta in Fiera una giornata dedicata alla “sostenibilità ambientale” promossa dal Gruppo Editoriale Athesis. Il Comitato di Verona Sud c’era per denunciare ancora una volta i problemi di viabilità e vivibilità dei nostri quartieri.La lettera aperta è stata consegnata all’ingresso del convegno a tutti i convenuti.
Veronafiere nel proprio profilo al punto “responsabilità sociale d’impresa” dichiara:
Veronafiere è un’azienda dal volto umano, dove attenzione ad ambiente, salute e sostenibilità sociale sono condizioni preliminari di accesso al mercato.
- Veronafiere ritiene di agire sempre coerentemente con il tema della Giornata della Sostenibilità? Come intende mitigare la propria impronta ambientale? Quanti alberi intende piantare? Basta osservare il quartiere fieristico dall’alto (grazie a Google Maps) per vedere ampi e assolati parcheggi con totale assenza di verde e l’insignificante percentuale di padiglioni coperti da pannelli fotovoltaici.
- Da poco si è conclusa l’annuale edizione di Marmomac distintasi per record di espositori e di visitatori ma anche per l’ennesimo disagio nei confronti dei cittadini di Santa Lucia, Golosine e Borgo Roma con il parcheggio scambiatore della Genovesa rimasto vuoto. Ci si è forse preoccupati di alleggerire il traffico a beneficio della cittadinanza?
- E’ sostenibile che i cittadini, i lavoratori, i commercianti di Verona, in particolare di Verona Sud, ad ogni manifestazione fieristica, oltre a limitazioni e disagi nelle loro attività ed esigenze quotidiane di spostamento, debbano vedersi costretti a lunghe deviazioni dai normali e più diretti percorsi, subire incolonnamenti e perdite di tempo, enorme inquinamento, e siano impossibilitati a parcheggiare a casa loro?
- Infine: è sostenibile che una struttura fieristica di tali dimensioni e con un tale enorme impatto viabilistico di mezzi anche pesanti possa ancora operare al centro di densamente popolati quartieri residenziali e a ridosso del centro storico?
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