Anche in questo caso la parola “promessa” è stata usata con troppa leggerezza ed ora giace nel grande calderone di progetti non realizzati.
Non è un caso che il sindaco di Verona ora si posizioni all’84° posto (su 105) nella specifica classifica pubblicata da Il Sole 24 Ore il 6 luglio scorso. Rispetto al 2017 Federico Sboarinaè sceso al 49,6% (nel 2017 aveva raccolto invece consensi per il 58,1%, percentuale che se fosse stata confermata oggi, lo collocherebbe intorno alla ventesima posizione: quindi, in soli tre anni ne avrebbe perse oltre 60). Come rilevato da un noto esponente politico veronese ciò “riflette la situazione di un primo cittadino che a due anni dalla scadenza del mandato si trova impantanato tra promesse non mantenute e speranze tradite”.
Pochi giorni fa, all’incrocio vicino al centro commerciale Adigeo è stato investito l’ennesimo pedone. Purtroppo, dall’apertura della struttura, questo non è che uno dei numerosi incidenti che hanno coinvolto, anche gravemente, persone che si recavano o uscivano dalla mega struttura.
Il 15 giugno del 2017, dopo il caso della 17enne investita sulle strisce, la Giunta comunale corse ai ripari per garantire la sicurezza nell’attraversamento pedonale antistante Adigeo. Pensò alla realizzazione di barriere new jersey, che vincolassero l’attraversamento sulle sole strisce pedonali presenti al semaforo di fronte al Bauli ed anche all’installazione di un sovrappasso, da parte di Adigeo, per evitare il pericoloso passaggio pedonale di Viale delle Nazioni.
Successivamente, L’Arena del 13 luglio 2017 testualmente riportava: “Per motivi di incolumità pubblica – ha spiegato Sboarina – e per garantire la sicurezza dei cittadini interveniamo in maniera drastica, togliendo nell’immediato il passaggio pedonale. Dall’apertura del centro commerciale, questo è il quarto caso di pedoni investiti sulle strisce, di cui tre particolarmente gravi; serve un provvedimento urgente e definitivo prima che si verifichino altri incidenti. Quello di oggi è solo il primo passo per far fronte all’emergenza, in attesa di un intervento definitivo, quale potrebbe essere, ad esempio, un sovrappasso, che dovrà essere realizzato da Adigeo in tempi, mi auguro, i più brevi possibili».
Nella medesima riunione tecnica, dopo l’incidente stradale avvenuto nella precedente serata, vennero definiti i seguenti punti: 1. l’immediata cancellazione delle strisce bianche; 2. la contemporanea installazione di transenne lunghe 200 metri sul marciapiede opposto ad Adigeo per impedire il passaggio dei pedoni; 3. lo spostamento della limitrofa fermata dell’autobus in un luogo più idoneo; 4. la predisposizione del passaggio pedonale semaforico.
«L’obiettivo – affermava giustamente l’assessore alla Viabilità e traffico Luca Zanotto – è portare i pedoni ad attraversare nei passaggi sicuri, anche per non rallentare la viabilità di una strada sempre molto trafficata».
Da allora sono trascorsi tre anni: nel frattempo, si sono ripetuti gli incidenti, mentre, del sovrappasso, che avrebbe dovuto essere realizzato da Adigeo nei tempi più brevi possibili, e che sarebbe ancora la soluzione più sicura, non si sa più nulla. Anche questa promessa è purtroppo caduta nel vuoto. Ma qui la nostra Giunta avrebbe dovuto agire con particolare velocità, come auspicato da suoi più importanti esponenti, tenendo conto che in questo caso si tratta della tutela fisica e della salvaguardia della “persona”.
Così anche in questo caso la parola “promessa” è stata usata con troppa leggerezza ed ora giace nel grande calderone di progetti e di promesse non mantenute che questa Giunta in tre anni di governo ha saputo alimentare in abbondanza.