DA EX SCALO MERCI A BOSCO URBANO: come trasformare l’intera area in un polmone verde per Verona, venerdì 17 marzo – ore 17

con 3 commenti

CONVEGNO
Venerdì 17 marzo 2023 – ore 17:00
presso la sede dell’Accademia di Agricoltura Scienze e Lettere Palazzo Erbisti – Via Leoncino, 6 – Verona

Recentemente a Berlino è sorto un grande parco dove prima c’era uno scalo merci. Importanti ragioni di natura climatico-ambientale e sanitaria impongono che anche a Verona nell’area dell’ex scalo merci venga realizzato un grande polmone verde. Quali sono le possibilità e quali le criticità che a Verona dovranno essere affrontate?

TEMI E RELATORI

Saluti
Massimo Valsecchi
Segretario dell’Accademia e già responsabile del Servizio di Igiene Pubblica e direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’ULSS n. 20 di Verona

I parchi urbani come risposte locali alle sfide ambientali globali. Verona e il parco all’ex scalo merci di Verona Porta Nuova
Alberto Ballestriero
Paesaggista, co-autore del Masterplan Parco allo Scalo, Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, Verona

La trasformazione degli ex-scali merci in parchi urbani. L’esperienza di Berlino (con traduzione).
Ingo Kowarik
Professore, Technische Universität Berlin, Berlino

Bonifiche da ordigni bellici e da agenti inquinanti negli ex-scali ferroviari.
Federico Tapparello
Ingegnere, Ceo Gap Service S.r.l., Padova

Politiche e strumenti di sostegno al verde urbano.
Cristina Guarda
Consigliere Regione Veneto di Europa Verde

I cittadini sono invitati a partecipare

L’evento sarà trasmesso anche in diretta streaming sui canali Youtube e Facebook dell’Accademia e su questa pagina.

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3 Responses

  1. Maria Luisa
    | Rispondi

    Salve, sono una Sig.ra di Palazzina (VR). Essendo state piantate circa trenta piante all’interno di una piccola area verde in via Ravenna senza alcun impianto di innaffiamento, volevo sapere chi si occuperà di dare da bere a queste piante in vista della stagione estiva.
    Grazie e buona giornata

    • Comitato di Verona Sud
      | Rispondi

      Buongiorno signora Maria Luisa,
      ha ragione, considerata la difficile situazione ambientale, non è previsto alcun impianto di innaffiamento. Per questo sono state scelte con cura le specie arboree più adatte a sopportare lo stress climatico (come bagolari, gelsi, tigli). Naturalmente è molto importante che vengano curate per i primi due anni, in caso di siccità noi del Comitato abbiamo provveduto a eseguire innaffiature d’emergenza in aree dove avevamo piantato i giovani alberi. Da soli però non riusciamo a stare dietro a tutto, siamo sicuri che gli abitanti della zona ci daranno una mano perchè, come dice il cartello che è stato istallato…..crediamo che le comunità di persone che vivono in un luogo siano i migliori custodi degli alberi.

  2. Moreno
    | Rispondi

    Buon giorno, la mia esperienza di chi ha fatto piantumare delle piante dal comune, è che vengono piantate e innaffiate con autobotti (almeno per i primi tempi) da AMIA.

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