Nella conferenza stampa del 3 gennaio 2020, il Comune di Verona, nell’ambito del progetto Europeo Looper, in cui hanno collaborato attivamente, Legambiente di Verona, l’Università IUAV di Venezia ed il Comitato di Verona Sud, ha presentato il progetto per la realizzazione del Bosco Urbano, nel quartiere di Borgo Roma.
La realizzazione del Bosco Urbano si concretizza nell’allargamento del parco S. Teresa che si estende tra via dell’Agricoltura e viale dell’Industria, interrompendo la viabilità di via Ongaro, in modo tale da unire i due lotti di terreno in una unica estensione e creare così la riforestazione urbana, come prevista dal progetto Europeo Looper, in cui ha collaborato pure palazzo Barbieri.
Ora, a distanza di due anni, il Comune di Verona recede unilateralmente dall’accordo del progetto Europeo Looper e non è più disposto ad interrompere la viabilità di via Ongaro.
Lasciare aperta via Ongaro, significa mortificare irrimediabilmente l’efficacia della riforestazione che è quella, soprattutto, di contrastare il pesante inquinamento che grava su Borgo Roma e che era l’obiettivo primario del progetto Europeo del Looper.
In secondo luogo, lasciare aperta via Ongaro costituirebbe un grave pericolo per tutti i frequentatori del parco, bambini ed anziani compresi, che si avventurano nell’attraversamento della via Ongaro, per raggiungere la parte opposta del parco.
Il Comitato di Verona Sud chiede che venga rispettato il progetto originario dell’allargamento del parco di S. Teresa, così come deciso nell’ambito del progetto Europeo Looper in cui c’era anche l’accordo del municipio di Verona.
One Response
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SEGUITO Poi c’e l’aspetto motivazionale. Il Pd ha cambiato idea dopo che per un anno ha fatto feroce opposizione perfino sui provvedimenti contro la poverta e a favore dei lavoratori. Questo Pd, questi dirigenti, hanno dimostrato una disonesta intellettuale impressionante. Il Movimento deve chiedersi se quella del Pd e davvero una mossa responsabile per fermare la deriva autoritaria salviniana, oppure vogliono solo sfruttare la situazione per strappare poltrone e tornare al centro della scena politica. Poi c’e un problema culturale. La Lega e un monolite in balia di un dittatore dalla testa vuota, ma perlomeno e populista. Appartiene cioe al nuovo paradigma che rimette al centro il volere popolare. Il governo gialloverde condivideva la determinazione di mantenere la parola data agli italiani. Alla fine la Lega ha tradito, ma il Pd appartiene addirittura al vecchio regime partitocratico, ha un modo di fare ed intendere la politica giurassico che rischia di trasformarsi in un Vietnam per il Movimento. Gia parlano di “ampio respiro” e non di “cose da fare”. Il Movimento nasce anche per sbarazzarsi di quel modo di fare politica, altro che averci a che fare. Il Movimento e un rivale diretto del Pd, dovrebbe mirare alla sua estinzione e a guadagnarsi il ruolo di unico oppositore delle destre ultraconservatrici che in Italia sono rappresentate da Salvini. Ma poi c’e il caos in cui Salvini ha trascinato il paese, ma poi c’e l’attualita e il Movimento nasce per realizzare le sue stelle, non per menarla in politichese. E se non ha i numeri per realizzarle da solo, firma contratti di collaborazione con chi ci sta. Di certo, pero, prima di firmare col Pd, il Movimento deve stare molto ma molto attento. Anche perche l’idea che se si torna al voto stravince Salvini e tutta da dimostrare dopo il suo vile tradimento. In questi giorni sta emergendo come la Lega da sola faccia paura. Mentre con Berlusconi faccia vomitare.