A Verona Sud cresce il business ma non la qualità dell’aria

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Nella zona si sono insediati Adigeo, Bricoman, Esselunga e Unicredit. Arriveranno GlaxoSmithKline, doBank Spa, Eataly e poi alberghi e parcheggi all’ex Manifattura Tabacchi.

Sul quotidiano L’Arena è apparsa la notizia che il Comune di Verona provvederà a collocare sul proprio territorio circa 4.300 tra nuovi alberi e arbusti, in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 113 del 29 gennaio 1992 con cui viene disposto l’obbligo da parte del comune di residenza di porre a dimora un albero per ogni neonato a seguito della sua registrazione anagrafica.

I 4.300 alberi e arbusti “copriranno” i bimbi nati nel 2017 e 2018. L’iniziativa è positiva: solo che le nuove piantumazioni non saranno destinate a zone dove l’inquinamento automobilistico è rilevante e dove le polveri sottili (PM 10 e PM 2,5) la fanno da padrone. Infatti, il Comune di Verona ha individuato via delle Grazie, via del Pestrino e la zona cimiteriale di San Massimo, che sono però aree periferiche circondate prevalentemente da terreno ad uso agricolo.

Verona Sud per il Parco allo Scalo, manifestazione del 22 ottobre 2016

Vorrei soffermarmi sulla situazione di Verona Sud (che conta ca. 65.000 abitanti). Dal centro della città, prima di arrivare a via delle Grazie c’è una vasta zona ad alta densità residenziale e fortemente trafficata. Si tratta del territorio che gravita attorno alla Fiera. Da anni da più interlocutori (cittadini, comitati, partiti all’apposizione di chi governa Verona, urbanisti, etc.) viene richiesto che in questa vasta area si limiti il traffico dei veicoli o quantomeno vengano predisposti degli accorgimenti che permettano l’assorbimento di almeno una parte dell’inquinamento da CO2 e da PM. Ma da Palazzo Barbieri da tempo tutto tace. Anzi, in questi ultimi anni, chi ha governato e governa la città ha pensato bene di creare ulteriori attrattori di traffico per Verona SUD: da due anni sulla zona sono stati calati Adigeo, Bricoman e Esselunga.

Come non bastasse, con la riconversione edilizia degli ex Magazzini Generali già dalla fine del 2016 la zona è frequentata da circa 800 dipendenti di Unicredit. Entro breve troveranno ubicazione anche gli uffici direzionali di GlaxoSmithKline e più avanti quelli di doBank Spa.

La vivibilità e viabilità per gli abitanti della ZAI verranno definitivamente affossate con l’insediamento all’ex Ghiacciaia (per intenderci, lo stabile con il cupolone) di un maxi punto vendita e di ristorazione di Eataly. Inoltre, fra un paio d’anni, con la riconversione dell’ex Area Tabacchi, avremo alberghi e parcheggi per almeno 500 auto, strutture certamente strategiche per la Fiera, ma non per i residenti.

Verona, Parco di Santa Teresa

Verona, Parco di Santa Teresa

Dal 2017 però nella zona spicca per la diversità del suo “colore”, il Parco Santa Teresa, una striscia di verde pubblico lunga circa 500 metri che passa dietro a Esselunga e all’ex mercato ortofrutticolo. Degli iniziali 52.000 mq previsti, ora si estende per ca. 45.000 mq, misura che verrà ulteriormente ridotta di altre migliaia di metri per il previsto passaggio della filovia.

Sorge spontanea una domanda: perché i cittadini di Verona, e in particolare noi che viviamo in quest’area, dobbiamo essere sempre più sottoposti ad un’irresponsabile crescita del traffico e dell’inquinamento? Perché l’attuale amministrazione comunale finalmente non pone a verde pubblico le tre aree limitrofe al Parco Santa Teresa? Due sono di proprietà del Comune, la terza appartiene a ATER. Ricordo che per questi terreni nel maggio 2018 l’Amministrazione comunale ha approvato la Variante al Piano degli interventi con cui è stata prevista la loro trasformazione a verde pubblico. Ma da allora, nessun segnale da Palazzo Barbieri.

Mi viene così il sospetto che l’impasse nell’ampliamento del parco Santa Teresa dipenda dalle logiche imprenditoriali della Fiera e delle aziende che si sono installate e che presto arriveranno agli ex Magazzini Generali e dalla filovia. Non a caso, nel recente Rapporto sul consumo di suolo redatto dall’ISPRA, Verona nel 2018 in Italia si è classificata al secondo posto (dopo Roma).

Ho l’impressione che anche questa volta il buonsenso, il bene comune e la tutela dei cittadini verranno nuovamente ignorati.

Giorgio Bernini

Articolo pubblicato su VeronaIn

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